lunedì 1 febbraio 2010

Cogne-bis: Torino, ripreso processo


TORINO - E' stata aggiornata al 10 dicembre la sentenza sul cosiddetto Cogne-bis ripreso oggi a Torino e relativo al presunto tentativo di inquinare la scena dell'omicidio del piccolo Samuele Lorenzi. Gli imputati sono Anna Maria Franzoni, la madre del bambino, che sta scontando in carcere a Bologna la pena per l'omicidio, imputata di calunnia, ed Eric Durst, uno svizzero che fece parte del suo ex collegio difensivo, che risponde di frode processuale. .......
http://www.corriere.it/

1 commento:

  1. DELITTO COGNE: avviso di garanzia per l'avv. Taormina (Seconda Parte)
    L’Avvocato Taormina ebbe a dichiarare (ANSA Torino 2 maggio 2007):
    "sono vicino alla corretta ricostruzione dei fatti.
    Annamaria è innocente.
    Parlerò solo se mi andrà di farlo".
    E ancora, l'enigmatico avvocato ha affermato in diretta TV ed alla stampa:
    "Sono assolutamente convinto dell'innocenza della signora Anna Maria Franzoni … Questo e' stato un processo cominciato male e concluso peggio", ed ha spiegato il suo pensiero in merito alla conferma della condanna inflitta dalla Corte di Cassazione, aggiungendo che continuerà le indagini per conto suo al fine di stabilire la verità dei fatti.

    Sulla uccisione del piccolo Samuele è intervenuto anche lo psichiatra Vittorino Andreoli (ANSA) :
    "la Franzoni racconta bugie? Non ci credo.
    Non esiste un solo caso di infanticidio in cui una mamma sia riuscita a tenersi tutto dentro.
    Prima o poi crolla e racconta la verità.
    La sentenza lascia troppi dubbi.
    E non va bene".

    Cosa voglio dire?
    Che Andreoli è convinto che la Franzoni mente e che la “sentenza lascia molti dubbi”.
    Quindi se la tragedia si è consumata nell’ambito delle persone in casa, e la madre è innocente, chi rimane?
    Che Taormina non lo sospettasse, ma lo sapesse da sempre chi ha ucciso Samuele.
    Che l’ha aiutata finché ha potuto, fino al limite professionale, ma accortosi della enorme difficoltà a continuare a sostenerla cerca di convincerla a dire la verità.
    Che la tenace resistenza di lei non più conciliabile con la sua maturata convinzione dell'avvocato di non poter sostenerne la innocenza senza provarla ha fatto maturare l’idea della rinuncia alla difesa.
    Che, infine, Il libro pubblicato contro il suo parere gli abbia dato l’occasione per dimettersi o per farsi esonerare dall'incarico che gli era stato affidato dal padre di Annamaria.
    Motivo, quest'ultimo per il quale tra la Franzoni e i genitori nacque una forte divergenza al punto di interrompere da due anni ogni rapporto.

    A questo punto, io posso fare le mie riflessioni, il dott. Andreoli le sue considerazioni, ma l’avv. Taormina, per il ruolo che ha avuto, non può dire, a parere mio, quello che ha detto, senza dimostrarlo.

    E ora mi domando:
    PERCHE’ gli avvocati della Franzoni non hanno citato l’Avv. Taormina come teste a difesa per spiegare che cosa volesse dire con le sue dichiarazioni del 7 luglio 2007 , che hanno fatto il giro del mondo senza che lui si fosse mai sognato di negarle?

    PERCHE’ la Corte di Cassazione, o di “motu proprio” o attivata dalle notizie diffuse dall’Ansa non l’ha citato come teste reticente informato sui fatti?

    Che ben venga, or dunque, l'avviso di garanzia.
    Ma chi ha interesse a farlo?

    Nel mio articolo che costituisce la prima parte: "Cogne, l'eroina complice innocente", già pubblicato in molti siti, analizzo un'ipotesi, particolareggiata e attendibilissima della vicenda, né confutata, né presa in considerazione.

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