La popolazione «sovrappeso» richiede il 19% in più di energia dagli alimenti. In termini di produzione di gas serra, ciò si traduce in un aumento delle emissioni . . . . . .
Una castroneria, come tutti gli studi che considerano dell'individuo il solo aspetto "obesità". Gli obesi non sono un insieme coeso, sono persone diversissime con abitudini e stili di vita diversi.
E' più facile trasformare una popolazione del tutto disomogenea come gli obesi in un campione utile anziché ragionare sull'impatto dei diversi comportamenti sull'ambiente. L'obesità non è un comportamento, secondo l'OMS è una malattia, può essere considerata un particolare (ma non straordinario, vista la diffusione) stato psicologico e clinico, ma in qualsiasi caso è e rimane un fatto privato del cittadino. E' il cittadino ad essere leggero o pesante sull'ambiente, è cosa fa degli scarti che produce, quali tipologie di auto o casa acquista, se usa o meno i mezzi pubblici (inadeguati per gli obesi in buona parte del mondo ricco), il suo lavoro e il suo impegno politico: è questo a fare la differenza non quel che dice la bilancia. Pretendere che a farla sia il peso o l'approccio privatissimo verso il cibo, in pratica facendo a pezzi una categoria dell'esistenza per spendere il ricavato sul mercato degli studi di settore e della superficialità politica, è intollerabile. Eppure avviene di continuo, alimentando con faciloneria nuove discriminazioni e nuove indebite pressioni sulla vita privata delle persone.
Una castroneria, come tutti gli studi che considerano dell'individuo il solo aspetto "obesità". Gli obesi non sono un insieme coeso, sono persone diversissime con abitudini e stili di vita diversi.
RispondiEliminaE' più facile trasformare una popolazione del tutto disomogenea come gli obesi in un campione utile anziché ragionare sull'impatto dei diversi comportamenti sull'ambiente. L'obesità non è un comportamento, secondo l'OMS è una malattia, può essere considerata un particolare (ma non straordinario, vista la diffusione) stato psicologico e clinico, ma in qualsiasi caso è e rimane un fatto privato del cittadino. E' il cittadino ad essere leggero o pesante sull'ambiente, è cosa fa degli scarti che produce, quali tipologie di auto o casa acquista, se usa o meno i mezzi pubblici (inadeguati per gli obesi in buona parte del mondo ricco), il suo lavoro e il suo impegno politico: è questo a fare la differenza non quel che dice la bilancia. Pretendere che a farla sia il peso o l'approccio privatissimo verso il cibo, in pratica facendo a pezzi una categoria dell'esistenza per spendere il ricavato sul mercato degli studi di settore e della superficialità politica, è intollerabile. Eppure avviene di continuo, alimentando con faciloneria nuove discriminazioni e nuove indebite pressioni sulla vita privata delle persone.