
Cayo Largo, Cayo Levisa, Cayo Santa Maria. Angoli di paradiso dove la natura è ancora vergine. E si dorme in ecolodge sulla spiaggia, per veri amanti del mare.
Tra l’Oceano Atlantico a nord e il Mar dei Caraibi a sud, Cuba è l’isola più vasta e più occidentale delle Grandi Antille, con una superficie di 110.860 chilometri quadrati. Un quinto del Paese è riserva naturale, con la più grande diversità biologica dei Caraibi, con barriere coralline integre come da nessun’altra parte. Luoghi incontaminati, angoli esclusivi dove silenzio e natura sono l’unica attrattiva. Inutile aspettarsi eleganza e charme: le strutture, rispetto a una decina di anni fa, sono più accoglienti, con tutti i comfort e uno stile che rispetta la tradizione, ma non puntano sul dettaglio di classe.
Trenta bungalow e un ristorante sono le uniche strutture del Cayo Levisa Ecolodge, della catena ExploraCafé, su un isolotto al largo della costa nord, nell’arcipelago Los Colorados (si raggiunge con 35 minuti di barca dal porticciolo di Palma Rubia, a due ore e mezzo d’auto dall’Avana, oltre valli di risaie, montagne e distese di palme della provincia di Pinar del Río).
Un piccolo eden tropicale: 3 km di spiaggia bianchissima, mangrovie (purtroppo le zanzare sono di casa), colonie di uccelli, pesci colorati e il manato, o lamantino, un mammifero a rischio d’estinzione, con la coda da sirena, grigio e sinuoso. È considerato un simbolo dai cubani e cercato dai turisti che a ogni escursione sperano di avvistarlo. .............
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