
Basta con una visione parziale dell'immagine femminile: e' ora che la tv, in particolare la Rai, promuova "una rappresentazione rispettosa della dignita' umana, culturale e professionale delle donne".
E' l'appello avanzato da Gabriella Cims, responsabile dell'Osservatorio Direttiva Servizi di Media Audiovisivi del Dipartimento Comunicazioni, e rilanciato in questi giorni in una lettera inviata al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano; ai presidenti della Rai Paolo Garimberti, dell'Agcom Corrado Calabro' e della Vigilanza Sergio Zavoli; al ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola e al viceministro Paolo Romani; al ministro delle Pari Opportunita' Mara Carfagna.
Nell'appello - sotto il quale in queste ore si moltiplicano le firme, da Elisa Manna, responsabile delle politiche culturali del Censis, a Flavia Barca della Fondazione Rosselli - si chiede che "il servizio pubblico trasmetta programmi ad hoc sulle questioni della vita reale delle donne, offrendo all'immaginario collettivo una maggiore completezza e pluralita' di modelli di riferimento della femminilita"'; "il Contratto di Servizio venga emendato", poiche' nella versione in vigore "non c'e' un solo articolo o comma dedicato specificatamente ai temi delle pari opportunita"'; si adotti "un Codice di Autoregolamentazione Media e Donne, con l'insediamento di un Comitato ad hoc che ne monitori l'effettiva applicazione nell'ambito dell'emittenza e dei media in generale".
E' l'appello avanzato da Gabriella Cims, responsabile dell'Osservatorio Direttiva Servizi di Media Audiovisivi del Dipartimento Comunicazioni, e rilanciato in questi giorni in una lettera inviata al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano; ai presidenti della Rai Paolo Garimberti, dell'Agcom Corrado Calabro' e della Vigilanza Sergio Zavoli; al ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola e al viceministro Paolo Romani; al ministro delle Pari Opportunita' Mara Carfagna.
Nell'appello - sotto il quale in queste ore si moltiplicano le firme, da Elisa Manna, responsabile delle politiche culturali del Censis, a Flavia Barca della Fondazione Rosselli - si chiede che "il servizio pubblico trasmetta programmi ad hoc sulle questioni della vita reale delle donne, offrendo all'immaginario collettivo una maggiore completezza e pluralita' di modelli di riferimento della femminilita"'; "il Contratto di Servizio venga emendato", poiche' nella versione in vigore "non c'e' un solo articolo o comma dedicato specificatamente ai temi delle pari opportunita"'; si adotti "un Codice di Autoregolamentazione Media e Donne, con l'insediamento di un Comitato ad hoc che ne monitori l'effettiva applicazione nell'ambito dell'emittenza e dei media in generale".
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