giovedì 6 ottobre 2011

Apple, cosa succede dopo la morte di Jobs?

(Reuters) - Steve Jobs, co-fondatore ed ex AD di Apple morto ieri dopo una lunga battaglia con un cancro al pancreas, ha creato una serie di prodotti tecnologici, reinventato diverse società e fatto di Apple un gigante da 350 miliardi di dollari.
Considerato uno dei più grandi AD della storia, Jobs ha lasciato le redini ad agosto a Tim Cook, da tempo capo delle operazioni, e molti analisti ritengono che la società abbia buone prospettive future. Ma la morte di Jobs lascia aperte molte domande.
DOMANDA: Apple può avere successo senza Jobs?
RISPOSTA: Jobs era noto per il fatto di avere il pieno controllo su ogni fase del processo di sviluppo di un prodotto, dall'ideazione alla realizzazione. Macintosh, iPod, iPhone e iPad mostrano tutti la sua influenza. Ma sia gli investitori che i consumatori nell'ultimo anno si erano abituati all'idea di Apple senza il suo visionario leader. Da gennaio 2011, quando Jobs aveva preso il suo terzo congedo per malattia lasciando al comando Cook, la maggior parte degli osservatori si aspettavano che Jobs non sarebbe tornato alla piena attività. Investitori e clienti continuano ad avere fiducia nella società.
Apple sta studiando molti nuovi prodotti, e dovrebbero esserci delle novità a breve. Ma non è chiaro se la grande capacità di Jobs - sia nel concepire un prodotto che come venditore - si possa trasmettere. La tiepida reazione alla prima grande presentazione di un prodotto da parte di Cook, martedì, potrebbe essere vista come un segnale di avvertimento.
D: Cosa accadrà al prezzo delle azioni Apple?
R: La salute di Jobs era un pensiero per gli investitori da anni (la diagnosi era arrivata nel 2004), ma non ha impedito alle azioni di Apple di crescere. Il mercato si mosse di poco quando ad agosto Jobs annunciò le dimissioni da AD, e lo stesso è accaduto nelle contrattazioni after-hours dopo l'annuncio della sua morte.
I fattori che più influenzano il titolo attualmente sono l'affidabilità della linea iPhone e iPad, e in che modo la società risponderà alle sfide di Google e Amazon.com.
D: Qual è l'eredità di Jobs?
R: Jobs è considerato uno dei più grandi AD della storia, al livello di Henry Ford. Uno dei suoi migliori risultati è stato quello di garantire ad Apple il ruolo di leader a livello mondiale non una volta ma due. Dopo aver co-fondato la società con Steve Wozniak nel 1976 e aver dato al mondo l'Apple II e il Macintosh, Jobs fu estromesso in seguito a uno scontro con l'amministratore delegato John Sculley. Quando tornò nel 1997 la sopravvivenza della società era in forse, ma lui attuò una trasformazione radicale che la portò al successo. Sono pochi, in qualunque settore, gli esempi di un secondo atto del genere.
Tra le due fasi alla Apple, nel 1986 Jobs aveva acquistato Pixar, allora poco più di un esperimento nel campo dell'animazione digitale. Alla fine la società divenne un gigante nel settore, e quando fu acquistata dalla Disney nel 2006 Jobs ne divenne il maggior azionista. Ancora una volta, ci sono pochi esempi di un AD che trasforma un progetto marginale in una storia di grande innovazione e successo industriale.
I pochi detrattori di Jobs sostengono che il Macintosh si basava per lo più su tecnologia presa da altri, e che tutto ciò che Apple ha dato al mondo si limita a un elegante cellulare e un lettore musicale migliorato. Ma molte persone - e non solo nel mondo tech - pensano che l'impatto di Jobs sulla società e sulla cultura sia stato incredibile. Ha spinto milioni di persone verso la tecnologia digitale, i media online e le comunicazioni mobile.
D: Apple cambierà con Cook?
R: Cook è ritenuto, al pari di Jobs, un perfezionista, ma si dice sia più facile lavorare con lui rispetto al predecessore. Mentre Jobs era famoso per la facilità nel buttare fuori gli impiegati - sono molte le storie di licenziamenti in ascensore - sembra che Cook sia più bravo nel creare consenso.
Se e come Apple cambierà sotto la sua guida resta una domanda aperta. Ma il successo di Cook alla Apple è determinato in gran parte al fatto di condividere molti tratti del suo capo: una richiesta di perfezione, una attenzione senza sosta per il dettaglio, la determinazione al tavolo delle trattative.
Nei primi tempi, dicono persone interne alla società, il capo di Cook a volte doveva intervenire per sistemare difficili negoziati. Ma dopo anni di rapporti con i partner asiaciti e tre periodi di direzione dell'impero in assenza di Jobs, Cook si è guadagnato credibilità, e c'è grande fiducia nella sua leadership.
D: Chi altro è importante per il futuro successo della società?
R: Il capo progettista Jonathan Ives, il direttore marketing Phil Schiller e il numero uno del mobile-software Scott Forstall sono tre degli elementi più importanti. Schiller ha rimpiazzato Jobs per il lancio di diversi prodotti, e con Cook, che tiene un profilo più basso, Schiller potrebbe assumere un ruolo pubblico di maggior rilievo.
D: Quale sarà la prossima novità di Apple?
R: Non mancano le ipotesi sulla direzione che Cook darà alla Apple, e sul fatto che Jobs potesse già aver gettato le basi per la prossima novità. Per il momento, le ipotesi dell'industria si concentrano su un qualche tentativo di rivoluzionare salotto e televisione. Apple in passato ha ottenuto dei risultati lanciandosi in settori ristagnanti - specie musica e telefoni - e reimmaginandoli attraverso l'innovazione tecnologica. Molti esperti dicono che il settore tv sia pronto per un restauro in stile Apple "simple is beautiful", "semplice è bello".

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